Il servizio della “mensa scolastica”, nell’ambito di un più generale stato di degrado dei servizi erogati dall’Amministrazione comunale di Siracusa, contribuisce in pieno alla mediocrità della qualità di vita cittadina causata dalla classe dirigente del Vermexio. Negli anni, lo hanno sottolineato sia il più recente report, il settimo di “Foodinsider.it”, che colloca Siracusa al penultimo posto tra le 53 città prese in esame (dicembre 2022), sia, in passato, “Save the children”, nell’ambito del rapporto “(Non) è mensa per tutti”.
Emerge, in entrambi i casi, una scadente volontà politica che non guarda alla garanzia dei servizi, ivi compresa la mensa scolastica, che traguardino il modello europeo del “tempo pieno” a scuola.
Il tempo pieno scolastico è un servizio che, nell’ambito della scuola primaria, infatti, non caratterizza tutti gli istituti della nostra città. Di contro, il tempo pieno risponde a precise finalità educative, in un momento storico in cui la complessità del lavoro dei genitori e l’assenza di altre agenzie educative richiamano la scuola alla capacità di “prendere in carico” i bambini anche nel pomeriggio.
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Dal bilancio di previsione del Comune di Siracusa, sappiamo, attraverso il capitolo 8750, che l’importo che l’Amministrazione comunale investe per il servizio di “mensa scolastica” è pari a 700 mila euro, un importo che di per sé è già inferiore a quanto necessario per coprire l’intero anno scolastico, tant’è che il servizio non inizia mai con l’inizio dell’anno scolastico. A “coprire” questa deficitarietà è l’assenza di programmazione dell’Amministrazione comunale, in questo come in altri servizi, che di fatto mette in condizione l’ente di non coprire i servizi per una certa parte dell’anno. Portiamo, a titolo di esempio, quello che sta accadendo per il servizio dell’anno scolastico 2023/2024.
L’Amministrazione comunale, con determina dirigenziale 1307 dl 30/03/2023 ha avviato una procedura di gara aperta per il servizio di refezione scolastica per gli anni 2023/2024, 2024/2025, 2025/2026, Il servizio (a dimostrazione di quanto detto in premessa) prevedeva un impegno di spesa di 1.089.088,00 euro all’anno, poi con determina dirigenziale 4162 del 21/08/2023 la determina a contrarre con gli atti di gara è stata ritirata in autotutela per conformarsi ad un parere dell’Anac e con determina dirigenziale 4221 del 25/08/2023 è stata indetta una procedura negoziata per un servizio di soli 82 giorni (con previsione di proroga tecnica), dal primo di ottobre (presumibilmente) al 09/02/2024, per la cifra che in realtà è quella realmente disponibile in bilancio (651 mila euro). L’Anac ha bacchettato l’Amministrazione comunale di Siracusa, che pretendeva di offrire il pasto ai bimbi ad un costo di 4,40 euro, che l’Anac ha giudicato di molto inferiore al criterio ambientale minimo, che ha dichiarato essere oggi di 5,50 euro.
Oggi l’Amministrazione comunale di Siracusa, tra infanzia, primaria e medie, serve con la “mensa scolastica” circa il 15% della popolazione, un dato molto basso, sebbene ci siano punte che dichiariamo significativamente positive come l’Istituto comprensivo “S. Raiti”, che serve con l’investimento del Comune il 24,4% della popolazione scolastica e arriva in maniera autonoma a servire con la mensa scolastica il 42,6% della popolazione dell’istituto.
Gli studi di settore mettono in cattiva luce la gestione dell’Amministrazione comunale di Siracusa anche dal punto di vista della qualità del cibo, che – a contrario di quanto accade nelle città più virtuose del nostro Paese– arriva da diverse decine di chilometri e “precotto”. Abbiamo condiviso con la cittadinanza in occasione di una recente diretta social la necessità di un servizio più inclusivo, più accessibile, educativo e sostenibile, così come oggi non è il servizio fornito dall’Amministrazione comunale, che in questo come in altri casi investe cifre ridicole. Continueremo nelle prossime settimane la nostra azione di denuncia, aggiornando la città anche in relazione a questo importante servizio comunale al quale attribuiamo grande
centralità nell’ambito delle buone politiche scolastiche e sociali che dovrebbero caratterizzare una classe di governo all’altezza di questo nome.