Ernst & Young pubblica l'Human Smart City Index 2022, che classifica le città italiane in base al loro processo di trasformazione in città “a misura di persona”. La sesta edizione dello Smart City Index di EY ha analizzato le 109 città capoluogo di provincia, collocando la città di Siracusa nella terza ed ultima fascia, alla 91esima posizione. Si tratta di un’ennesima bocciatura, che questa volta giudica la mancata capacità di riprogettarsi e riqualificare gli spazi residenziali e di lavoro, il fallimento delle politiche di sostenibilità e di mobilità, l’assenza di innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione locale e di un progetto per il miglioramento delle competenze digitali della comunità nel suo insieme.

Civico4, tuttavia, giudica questa sonora bacchettata come la semplice punta di un iceberg molto più complesso rispetto al modello di pubblica amministrazione digitale per il quale il movimento civico lavora nella prospettiva del 2023.
Si badi bene. Anche in questo caso, come nei precedenti affrontati dalla nostra forza politica, l’Amministrazione comunale non supera l’esame non soltanto sul piano della qualità di un progetto politico, ma anche per il mancato rispetto di normative ben precise. Nella fattispecie, ci riferiamo al Codice dell’Amministrazione Digitale istituito in Italia con D. lgs. 7 marzo 2005, n. 82, che rappresenta il punto di riferimento di una classe dirigente che voglia guidare un Comune aperto e innovativo, improntato alla totale trasparenza e alla centralità delle tecnologie per promuovere i diritti di cittadinanza digitale.
Lo ha chiarito la Corte dei Conti, in occasione dell’ultima indagine disponibile sullo stato di attuazione del Piano Triennale dell’informatica negli enti territoriali. Nell’analisi dei comuni di maggiori dimensioni con punteggio relativamente basso, Siracusa è tra i 17 comuni con punteggio inferiore a 2,6 a causa dei mancati obiettivi raggiunti a fronte delle risorse finanziarie, umane, tecnologiche e organizzative (pag. 118). La figura del responsabile della transizione digitale è stata individuata con enorme ritardo, attraverso una unità di progetto specifica, da appena un mese, mentre non ci risulta la nomina del “data protection officer”, che sovrintende al rispetto delle normative sulla privacy. I dati sulle risorse umane effettivamente impiegate per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Triennale appaiono poco aderenti alla realtà.
In quattro anni di governo della città, nessuna iniziativa tangibile sull’applicazione dell’info-mobilità al traffico pubblico e privato. I turisti restano ancora alle fermate dell’autobus in assenza della stessa cartellonistica su orari e frequenze dei passaggi dei mezzi. Nessuna iniziativa per l’affermazione del diritto di accesso ad Internet per l’intera comunità, con la grave esperienza della didattica a distanza in una città dove l’Amministrazione non è intervenuta per alleggerire il peso sulle spalle delle famiglie più povere e prive di mezzi tecnologici. Nessuna iniziativa sull’utilizzo degli “open data”, col paradosso di una classe dirigente tesa a “sparare” numeri e percentuali sulle buche in città a fronte di città dove le buche vengono direttamente segnalate agli uffici preposti alla manutenzione dai sensori applicati sulle strade.
Trasformare grandi idee in servizi nelle smart city lo si può fare solo coinvolgendo i cittadini in una vera democrazia partecipativa, senza calare dall’alto le decisioni. Il coinvolgimento dei cittadini infatti deve essere il primo importante tassello di una città veramente smart che non può esistere se, dal un lato, i cittadini non sono smart e, dall’altro, se non c’è comunicazione, trasparenza, strategia.
Per tali ragioni e al fine di arginare le criticità evidenziate, sarà per noi prioritario garantire processi di trasparenza tramite l’attuazione di normative in materia di Open Data, per un corretto riutilizzo dei dati pubblici nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, diritto d’autore, diritti di proprietà intellettuale, industriale. Rimuovendo così gli ostacoli che impediscono la piena accessibilità ai dati pubblici ed assicurando un trattamento paritario a tutti gli utenti, per consentire un uso non discriminatorio ed effettivo dei dataset disponibili, mediante licenze gratuite, salvo specifiche eccezioni individuate e motivate, al fine di realizzare un patrimonio informativo generale, pubblico e disponibile, in formato aperto, promuovendo metodologie tecniche che permettano di favorire l'apertura effettiva dei dati pubblici.
Risulta per noi, poi, indispensabile pianificare e predisporre iniziative programmatiche dirette a realizzare un concreto progetto di amministrazione digitale e di alfabetizzazione digitale, adottando efficaci procedure atte a favorire la partecipazione all’azione politica e amministrativa tramite la Rete Internet e favorire la crescita della cultura digitale con particolare riguardo alle categorie a rischio di esclusione.
Sarebbe poi opportuno organizzare attività di sensibilizzazione all’uso consapevole di internet, social media e pericoli digitali (magari per fasce d’età) per formare cittadini più consapevoli.
Nessuna amministrazione deve sottovalutare l’importanza della cultura digitale al suo interno: infatti ottimizzazione, semplificazione, trasparenza e digitalizzazione saranno le parole chiavi che guideranno il nostro asset imminente e futuro.
Nei giorni in cui Civico4 lavorava al presente documento, scadeva al Comune di Siracusa la commessa relativa all’archiviazione digitale (30/06/2022), con 12 lavoratori in sit-in a Palazzo Vermexio nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì. Civico4 ha espresso la propria solidarietà ai lavoratori. Ma resta il fatto che l’indolenza e l’indifferenza per la tipologia di servizio rappresentano l’ennesima dimostrazione di un’Amministrazione comunale, fortunatamente uscente, lontana e disinteressata alle politiche per l’innovazione nella nostra città.