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SIRACUSA, MANCATA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024: DALL’UMILIAZIONE RIPARTIRE CON UMILTA’ E SPIRITO DI SACRIFICIO PER COSTRUIRE UN PROGETTO CULTURALE VALIDO E SOSTENIBILE, CONDIVISO E PARTECIPATO, CHE VALORIZZI BENI E SERVIZI DELLA NOSTRA CITTA’. AUGURI A PESARO, PREMIO MERITATO (COMUNICATOSTAMPA).
Che la candidatura a Capitale “italiana” della Cultura 2024 fosse “umiliante” non doveva di certo dirlo implicitamente la giuria ministeriale del 16/03/2022. Due mesi prima, nell’ambito di un pubblico dibattito, abbiamo sottolineato quanto fosse importante chiarire a quale concorso l’Amministrazione cittadina avesse deciso di partecipare, ovvero a quello “italiano”, ideato dal Ministro Franceschini nel 2014, dopo che la città di Matera vinse il titolo di Capitale Europea della Cultura. Il concorso originario e più importante, quello di Capitale Europea, nato nel 1985, sarebbe più adeguato alle ambizioni e alle potenzialità della nostra città, attraverso la redazione di un progetto adeguato e sostenibile. Di contro, la candidatura al “Campionato di serie B” è apparsa fin dall’inizio come un maldestro tentativo di acciuffare un titolo apparentemente più raggiungibile per recuperare una verginità perduta agli occhi dell’opinione pubblica, con il risultato di subire, oltre al danno, la beffa di vedere certificata l’inadeguatezza dell’attuale Amministrazione comunale nel proporre e difendere l’immagine della nostra città.
L’onestà intellettuale della giuria non assecondava, come criterio di scelta, il maggiore patrimonio storico e culturale, ma – così come è accaduto – la validità del progetto e la sua sostenibilità rispetto alla valorizzazione dei beni e dei servizi della città candidata.
Siracusa è stata bocciata anche nel merito, perché il suo progetto non è risultato né credibile né sostenibile. Una classe dirigente autoreferenziale, presuntuosa e chiusa nel vicolo cieco della sua vanagloria non è riuscita a coinvolgere la cittadinanza, se non in alcune sue parti, dando alla luce un progetto poco conosciuto, privo di trasparenza, mai adeguatamente condiviso con l’opinione pubblica. Un progetto costoso, che fino all'audizione ministeriale l'Amministrazione non ha pubblicato sul sito internet istituzionale.
Nella prima mezz’ora di audizione, riconosciamo alla sola Elisa Ottaviani l’unica manciata di secondi in cui concretamente l’Amministrazione è andata oltre la vanagloria del passato parlando di qualcosa di concreto nel 2024, ovvero il convegno internazionale delle guide turistiche, forse l’unica iniziativa che davvero vedrà la luce, al di là dei “comunque” e degli “a prescindere”. Per il resto, nella seconda mezz’ora, la giuria ha messo il dito nella piaga, accendendo i riflettori sull’abbandono delle periferie (“come impatta il progetto sulle periferie?” chiede De Liguori), sulla vacuità del progetto, sulla poca sostenibilità, sullo scarso coinvolgimento della città (“vorrei approfondimenti sulla Agenzia per la Cultura”, interroga Mancini), sulla dubbia fattibilità (Catoni sottolinea la difficoltà riscontrata a farsi un’idea della fattibilità), sul reale utilizzo delle nuove tecnologie (“quali sono gli elementi innovativi?” domanda Adduce). Croppi non è stato in grado di dire quale fosse l’evento “clou” dell’anno 2024. Anche alla richiesta del professore Mascheroni di quali fossero gli sponsor privati che avessero deciso di mettere 500 mila euro, il Sindaco non ha fatto neanche un nome.
Su quest’ultimo punto, vale la pena ricordare che la Regione Marche si è presentata all’audizione annunciando 1 milione di euro a sostegno e che Fabiana Scavolini e Gianni Letta hanno relazionato per Pesaro e fatto sentire il “peso” del loro supporto.
Un dossier – quello della nostra città – che, nonostante l’umiliazione, pretendiamo di conoscere, sia perché il gruppo di potere alla guida ancora per quattordici mesi lo ha realizzato con i soldi della città, sia perché in una prospettiva di medio termine, “Civico4” non intende – come si suol dire – “buttare il bambino con l’acqua sporca”.
L’umiliazione subita dalla città di Siracusa nel concorso nazionale per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024 è costata complessivamente 65.072,00 del bilancio cittadino. All’origine, infatti, c’è la determina dirigenziale n. 5 del 16/9/2021 con cui è stato affidato, per 47.580,00 euro, alla Federazione Federculture, il servizio di realizzazione del percorso progettuale finalizzato alla redazione del dossier di candidatura della Città di Siracusa. Poi, con la determina dirigenziale 575 del 24/02/2022, l’Amministrazione comunale ha affidato per 16.592,00 euro alla “Red Tomato” la progettazione e realizzazione di tre video promozionali, di un sito web e la fornitura di assistenza tecnica e logistica per l’audizione pubblica di presentazione del dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024. Infine, c’è la missione a Roma del 15 e 16 marzo 2022 del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura per partecipare alla cerimonia di proclamazione che, giusta determina 867 del 15/03/2022, ci è costata altri 900,00 euro. Potevano essere spese meglio queste risorse? Senza dubbio. “Civico4” sostiene che la città abbia problemi più importanti (strade, rifiuti, mobilità, scuole) e, peraltro, che la soluzione di questi problemi sia propedeutica a candidature anche più consone di quella a cui ha partecipato l’attuale Amministrazione comunale.
Tuttavia, “Civico4” intende anche rassicurare quella parte della città costituita da associazioni culturali che generosamente e onestamente hanno offerto il loro contributo di idee per rilanciare una città in grande difficoltà che il loro sforzo autentico e le loro energie spese con passione non andranno “buttate via”, con lo spegnersi delle luci della ribalta mediatica.
Contrariamente allo spirito che caratterizza l’Amministrazione comunale uscente, riteniamo che veramente un percorso di legittimazione culturale della città nell’attuale contesto storico vada costruito con pazienza e con sacrificio. L’impegno di tutti coloro che gratuitamente si sono spesi in questa avventura costituisce per noi un punto di partenza, non un punto di arrivo.
La Siracusa che verrà vedrà davvero la riapertura del Teatro di Verdura, della Latomia dei Cappuccini, della Cripta del Collegio, la salvaguardia e valorizzazione di un Parco delle Sculture e di un Percorso delle Mura Dionigiane, come la scommessa su un Museo della Città, ben oltre la retorica imbarazzante di ciò che i cittadini osservano concretamente nella città di oggi.
Auguri a Pesaro, che ha fatto della condivisione e della partecipazione di tutti i comuni della propria provincia un elemento fondante della sua candidatura, dando lezione a chi ritiene, da solo, di bastare a se stesso e all’intera città.