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2300 EVASORI O 2300 “CARTELLE PAZZE”?

2022-11-09 23:00

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2300 EVASORI O 2300 “CARTELLE PAZZE”?

2300 EVASORI O 2300 “CARTELLE PAZZE”? UN DATO TUTTO DA VERIFICARE, LE UNICHE CERTEZZE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SONO I 19 MILIONI DI EURO DI DISAV

2300 EVASORI O 2300 “CARTELLE PAZZE”? UN DATO TUTTO DA VERIFICARE, LE UNICHE CERTEZZE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SONO I 19 MILIONI DI EURO DI DISAVANZO, I 38 MILIONI DI EURO DI INDEBITAMENTO E I 110 MILIONI DI EURO DI RESIDUI ATTIVI NON ANCORA RISCOSSI (COMUNICATO STAMPA)

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Come apprendiamo dalla relazione dei revisori dei conti che accompagna la delibera di approvazione del Rendiconto del 2021 (n. 35 del 28/07/2022), a pagina 16, l’Amministrazione comunale di Siracusa – nel corso del 2021 – ha accumulato, a causa di una gestione allegra sulle spese e inefficace sulle entrate, un ulteriore disavanzo di 2.993.436,22 euro, che si aggiungono al disavanzo già esistente a fine 2020, per un totale di 18.937.325,75 euro di disavanzo accertati al 31/12/2021. Lo stesso collegio, nel parere che esprime sul bilancio di previsione 2022 – a pagina 6 – aggiunge sul calderone l’allerta relativa ai debiti fuori bilancio su cui trovare copertura nel triennio 2022-24 e le passività potenziali per le quali, ad oggi, il fondo accantonato è inferiore alle necessità che il collegio certifica alla luce dei riscontri effettuati. Una gestione fallimentare e pericolosa per la città, che meriterebbe azioni scrupolose e veritiere di contrasto all’evasione.

Invece, siamo costretti ad assistere alla trasmissione ai cittadini di “cartelle pazze” in relazione alla tassa sui rifiuti, a quella sulla proprietà degli immobili e alle contravvenzioni.

A causa delle cartelle piovute sui siracusani, siamo stati interlocutori in questi giorni di ulteriori vittime dell’Amministrazione comunale: persone che hanno ricevuto notifiche relativi ad immobili di cui non sono proprietari oppure notifiche relative ad immobili per i quali l’Amministrazione comunale ha modificato dati catastali e metrature oppure cartelle per tasse già pagate in precedenza o cartelle per annualità ampiamente prescritte. Vengono addebitati ai cittadini oneri errati e vengono previste somme che non entreranno mai nelle casse dell’ente. A questo punto, “Civico4” esprime due forti preoccupazioni: a) la prima, in ordine ai presunti 2 mila evasori “scoperti” dall’Amministrazione comunale; b) la seconda, in ordine alla posta in entrata iscritta in bilancio per il recupero dell’evasione.

In relazione alla prima preoccupazione, riteniamo che l’Amministrazione comunale possa essersi mossa in modo superficiale e, anziché adoperarsi in maniera capillare per rintracciare i reali evasori della Tari, abbia lavorato nel chiuso di qualche stanza incrociando dati ed elaborando “cartelle pazze”, che adesso produrranno altrettanti ricorsi, con maggiori oneri a carico del Comune e quindi di noi contribuenti, che paghiamo le tasse che vengono gestite malissimo dall’attuale classe dirigente.

In relazione alla seconda preoccupazione, riteniamo che l’Amministrazione comunale possa a questo punto avere accertato degli equilibri di bilancio fondati su politiche di entrata erronee e, quindi, falsando il bilancio e utilizzando nel frattempo le poste in uscita per finanziare servizi con soldi che in realtà non entreranno in cassa.

Per giudicare la politica di contrasto all’evasione della Tari dell’Amministrazione comunale guidata da Francesco Italia basti pensare che alla data del 31/12/2021 il totale dei residui attivi sulla Tari ammonta a 74.455.526,98 euro, di cui circa il 30% appartiene ad esercizi precedenti alla sua sindacatura ed il 70% è interamente maturato durante la sua sindacatura. Per i non esperti, parliamo di somme che l’Amministrazione comunale ha iscritto in bilancio e ritiene ad oggi di incassare. Una follia.

Sostanzialmente, l’Amministrazione Italia ha interrotto il processo virtuoso iniziato dall’Amministrazione Garozzo dopo l’operazione di accertamento straordinario dei residui attivi e passivi, lasciando che il disavanzo comunale riprendesse a galoppare e cumulando ulteriori passività, raggiungendo ad oggi la cifra “monstre” di 110 milioni di euro di residui attivi nel loro complesso, per i quali il fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato fa letteralmente ridere (circa il 40%).

Negli ultimi mesi di mandato, tentano di “incantare” qualche serpente, nella qualità di apprendisti fachiri, accollando sulle spalle della cittadinanza cartelle la cui veridicità e la cui efficacia sono, in realtà, tutte da verificare.