L’elevata sporcizia della nostra città e il proliferare di vegetazione spontanea, l’esposizione di numerosi terreni incolti comunali al rischio di incendi, il proliferare di insetti e parassiti, tra cui pulci e zecche non sono frutti del caso, ma specifiche responsabilità di un’Amministrazione comunale che naviga a vista, senza alcuna programmazione e con l’utilizzo sistematico del fondo di riserva del Sindaco per intervenire, in maniera discrezionale, su una parte dei servizi che dovrebbero essere erogati in modo sistematico e complessivo.

Il primo caso che sottoponiamo all’attenzione dell’opinione pubblica è quello del diserbo. Con determina 71 dell’08/06/2022 è stata prelevata la somma di 30.530,00 euro dal fondo di riserva del Sindaco (che per legge va utilizzato per interventi urgenti) per “provvedere con urgenza, all’affidamento del diserbo di strade cittadine attivando la procedura di affidamento diretto”, in quanto, “come verificato da sopralluoghi tecnici, molte strade, viali, piazzuole sono interessate dalla rigogliosa crescita di erbe infestanti”. Alle porte della stagione estiva, l’Amministrazione comunale uscente della nostra città si occupa del servizio di verde pubblico attraverso somme irrisorie, utili a pulire alcuni tratti stradali scelti discrezionalmente, anziché risolvere in maniera organica il problema in città.
Il secondo caso che sottoponiamo all’attenzione dell’opinione pubblica è quello della decespugliazione di terreni e aree incolte comunali. A valle di un altro prelievo dal fondo di riserva del Sindaco, di 40 mila euro, con la determina dirigenziale 2107 dell’08/06/2022, viene affidato l’intervento di pulizia di una piccola parte dei terreni comunali, all’interno di un provvedimento amministrativo in cui si riporta testualmente – in premessa – che “con Ordinanza Sindacale n. 7/Gab., del 19/04/2022, si è ordinato alla cittadinanza che, nel periodo compreso tra il 15 giugno ed il 15 ottobre, è obbligo, per i proprietari dei fondi incolti, di effettuare opere di pulizia per i terreni dalla vegetazione”. Un’Amministrazione che dà l’esempio ai cittadini facendo la propria parte in ritardo, in maniera non sufficiente e senza alcuna programmazione, agendo in emergenza attraverso il fondo di riserva del Sindaco.
Anche sull’emergenza rifiuti, la situazione del Comune di Siracusa è di gran lunga più grave rispetto a quella degli altri comuni del territorio provinciale. Pesa l’incapacità, da parte dell’Amministrazione attuale, sul piano delle iniziative che avrebbero alleviato le difficoltà del servizio di raccolta dei rifiuti: l’assenza di isole ecologiche, la mancata riapertura del CCR di Arenaura, la mancata apertura del CCR di Cassibile, la mancata apertura del CCR della Pizzuta, il mancato utilizzo di auto-articolati aggiuntivi per trattenere la frazione indifferenziata sui mezzi anziché sulla strada, l'individuazione di aree di "stoccaggio" in caso di emergenza. E’ di tutta evidenza che ad iniziative come quelle sopra descritte va legata la ragione per cui nei comuni della nostra provincia il servizio non è stato interrotto, contrariamente a quanto accaduto a Siracusa.
Infine, una considerazione sul ruolo della SRR. Proprio in considerazione dello stato di emergenza igienico-sanitaria del Comune di Siracusa, l’Amministrazione prenda atto delle “gare vanamente esperite” citate dalla nota prot. 2488/22 del 09/06/2022 della SRR Catania Area Metropolitana e dei tempi lunghi che caratterizzeranno l’iter della procedura unitaria e chieda una deroga all’Assessorato regionale per conferire autonomamente fuori del territorio regionale, liberando cittadini e turisti dalla sporcizia e dalla puzza in cui sono costretti a vivere. In subordine, di essere delegato dall’SRR Siracusa Provincia, che si è esso stesso definito come “non ancora operativo”, delegando su altre fattispecie i comuni della provincia, per esempio, alla presentazione di progettualità a valere su avvisi ministeriali.