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POLITICHE SPORTIVE: IMPIANTI NEL CAOS, MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE, NESSUN PIANO DI GESTIONE, DISINTERESSE PER GLI EVENTI. RESTITUIRE CENTRALITA’ AL BINOMIO SPORT E CULTURA (COMUNICATO STAMPA).
Lo sport è intimamente connesso alla “cultura”. Lo hanno ben compreso nel mondo anglosassone, dove le istituzioni scolastiche investono molto nell’educazione sportiva. Attraverso lo sport, vengono trasmessi valori e si può generare reddito. L’Amministrazione comunale uscente dovrà interrogarsi se anche l’assenza di un progetto e di una visione dello sport sia stata alla base della sconfitta nella candidatura a Capitale italiana della Cultura. La nostra città dovrà ripartire, tra poco più di un anno, anche dallo sport.
La “navigazione a vista” della classe dirigente del Vermexio si evince, nel solo ultimo mese, da un paio di determinazioni dirigenziali pubblicate all’albo pretorio: ci riferiamo alla numero 21 del 23/02/2022 con cui sono stati prelevati 30 mila euro dal fondo di riserva del Sindaco per la manutenzione straordinaria dell’impianto elettrico del campo di calcio del “Pippo Di Natale”, guasto dal 16 dicembre e alla data odierna non ripristinato (108 giorni!), e la numero 38 del 18/03/2022 con cui sono stati prelevati altri 60 mila euro dal fondo di riserva per servizi urgenti di manutenzione della “Cittadella dello Sport”, la cui gestione è stata recentemente revocata alla ditta appaltatrice da parte dell’Amministrazione comunale, che tuttavia non era (e non sarà) pronta per assumerla direttamente. In una città civile, si possono gestire le politiche dello sport nell’emergenza, con i prelievi dal fondo di riserva del Sindaco?
L’ultimo P.e.g. a disposizione dei cittadini, quello del 2021, prevede nel 2022, all’interno del macro aggregato 6, circa 300 mila euro di spese per il personale impiegato nel settore dello sport, 460 mila euro per le spese di gestione degli impianti sportivi e circa 30 mila euro per le politiche giovanili e del tempo libero. Francamente, troppo, troppo poco.
È la punta dell’iceberg, nella sua plastica evidenza, dell’assenza di programmazione, dell’incapacità di gestire le relazioni coi soggetti affidatari delle strutture, della mancanza di una visione delle politiche sportive da parte dell’Amministrazione comunale uscente. Ad iniziare dall’impiantistica.
La litigiosità del gruppo di potere che governa la città ha affidato alle carte bollate il futuro della Cittadella dello Sport, causando il disagio oggettivo dei cittadini e delle associazioni che fruiscono degli impianti, con lo scandalo, per ultimo, della partita persa il 13/03/2022 dai ragazzini di 13 e 14 anni dell’Acquatic Club, che hanno trovato al loro arrivo i cancelli chiusi. La perdurante assenza della copertura della piscina, aggiungiamo, limita le ambizioni di una città che, nonostante ciò, vede la prima squadra di pallanuoto militare nella massima serie, senza poter disputare a Siracusa le gare internazionali. Una presunta “task force” di tecnici comunali occuperà nei prossimi giorni quattro stanze della Cittadella dello Sport, ma si tratta di personale comunale che, a quanto ci risulta, non è stato “manlevato” dal carico di lavoro che già di per sé deve gestire.
Le squadre impegnate allo stadio Nicola De Simone sono costrette a convivere con i problemi di sicurezza e messa a norma dei certificati antincendio e di agibilità, che l’Amministrazione comunale non è, al momento, interessata a risolvere. Solo una parte dello stadio è, attualmente, fruibile, ovvero quella relativa alle tribune e ad una delle due curve, limitando fortemente le ambizioni di chi voglia investire nel calcio, aumentando la difficoltà nel trovare adeguate sponsorizzazioni.
Del “Pippo Di Natale” abbiamo già anticipato relativamente al fatto che le società siano ancora costrette a giocare solo con la luce del sole. Aggiungiamo che quello che una volta era il campetto di pallamano, ad est della struttura, è in totale stato di abbandono.
All’interno del Parco Robinson di via Madre Teresa di Calcutta insiste, vandalizzato, l’unico campo di basket aperto alla città, mentre del pallone tensostatico è rimasto solo lo “scheletro” a fronte di un primo cittadino che festeggiò la sua elezione proprio lì, asserendo che quel luogo sarebbe stato la cartina di tornasole della sua Amministrazione comunale.
La città deve ritrovare autonomia nel settore dello sport, liberandosi dalla schiavitù del fondo di riserva del Sindaco, utilizzato per intervenire (in ritardo) sulle emergenze. È necessario restituire alle politiche dello sport programmazione e rispetto per gli eventi che possono dare lustro alla città. Citiamo, per fare alcuni esempi concreti, i casi della Siracusa City Marathon, lasciata agli archivi degli anni trascorsi, e dell’Ortigia Sup Race (campionato assoluto che giungerà nel 2022 alla sua quinta edizione), tagliata fuori dall’assegnazione dei contributi economici straordinari del Comune di Siracusa.
Siracusa ha urgente bisogno di adeguati piani di gestione della manutenzione dell’impiantistica sportiva pubblica. Bisogna stanziare somme specifiche in bilancio, riorganizzare il settore dotandolo di un numero sufficiente di risorse umane, integrare le proposte concepite dall’attuale Amministrazione a valere sui fondi del Pnrr con progetti per lo sport.
Sarà necessario dotare ogni porzione della città di spazi dove poter fare liberamente attività fisica e sportiva all’aperto, come ad esempio campetti, playground, canestri, piazze e villette realizzate con attrezzatura per outdoor fitness (vere palestre), interagendo con tutte le associazioni sportive del territorio. Anche le scuole devono rientrare in una politica di sistema con la valorizzazione delle palestre esistenti e la restituzione di centralità al binomio tra sport e cultura. Con questo spirito, la politica universitaria guardi all’opportunità di portare nella nostra città la Facoltà di scienze motorie.