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DA UNA CITTA’ SENZA MUSICA AD UNA CITTA’ DELLA MUSICA

2022-03-28 00:00

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DA UNA CITTA’ SENZA MUSICA AD UNA CITTA’ DELLA MUSICA

Non comprenderemo mai a sufficienza quanto la musica sia importante per il benessere e la crescita di una comunità, per l’educazione dei più piccoli, per alimen

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DA UNA CITTA’ SENZA MUSICA AD UNA CITTA’ DELLA MUSICA. TRE OBIETTIVI PER IL FUTURO: RIAPERTURA DELLA SCUOLA COMUNALE, RILANCIO DELLA FESTA DELLA MUSICA, POTENZIAMENTO DEL TEATRO COMUNALE (COMUNICATO STAMPA).

Non comprenderemo mai a sufficienza quanto la musica sia importante per il benessere e la crescita di una comunità, per l’educazione dei più piccoli, per alimentare la vocazione turistica di un territorio, per interiorizzare la necessità di saper essere “orchestra” da parte dei cittadini in forma associata e delle classi dirigenti. Ma abbiamo il dovere di provarci, partendo dall’esempio che ha dato la città di Pesaro, luogo di nascita di Gioacchino Rossini, sede del Rossini Opera Festival, di numerosi teatri (agibili) tra cui quello intitolato al compositore.

Siracusa, da quasi un decennio, ha perso la bussola dell’impegno istituzionale per l’educazione dei giovani alla musica e per la celebrazione di eventi che coinvolgano gli artisti del territorio e attraggano i turisti.

Ci ha colpito il fatto che il primo cittadino, dopo la sconfitta nel concorso per Capitale italiana della Cultura, abbia affermato che questa sconfitta possa essere foriera di una vittoria, senza alcuna autocritica sugli errori commessi, anzitutto in campo musicale. Il Sindaco uscente e la sua Giunta scrivono da quattro anni nel Documento unico di programmazione sempre la stessa cosa: “E’ volontà dell’Amministrazione comunale valutare la riapertura della scuola comunale di musica”. Un “disco rotto” che la gente non ascolta più perché, oltre le parole, non c’è alcun atto concreto. Tutti i capitoli di bilancio riguardanti la scuola comunale di musica sono stati negli anni progressivamente azzerati ed anche un “bislacco” capitolo denominato “Spese per riattivazione scuola comunale di musica” – cap. 8675.1 – presente nel Bilancio di previsione del 2018, non è mai stato “impegnato” e, negli anni successivi, è stato cancellato.

La scuola comunale di musica esisteva a Siracusa. L’allora istituto comunale “Giuseppe Privitera” di viale Regina Margherita ha rappresentato un luogo di formazione musicale straordinario per i talenti siracusani emersi, ma anche per l’educazione e la cultura di molti dei nostri piccoli concittadini. Ha permesso di sviluppare un patrimonio di connessioni tra persone e di favorire la nascita di eventi di grande rilievo per il territorio, fino alla sua chiusura, nel febbraio del 2015, al tempo della precedente Amministrazione comunale, in cui l’attuale Sindaco era Vicesindaco e assessore alla Cultura. Questa è una precisa responsabilità politica della sconfitta odierna che nulla ha a che fare con la geo-politica, quanto piuttosto con la mala-politica.

E che dire della “Festa della Musica”? Oltre duecento artisti e migliaia di persone coinvolte nelle edizioni 2012 e 2013 nel rione della Graziella, per un evento “costretto” dalla precedente Amministrazione comunale a spostarsi nel 2014 e nel 2015 fuori da Ortigia, per poi chiudere i battenti nel disinteresse della classe dirigente subentrata negli anni a venire. L’attuale Amministrazione “spaccia” per programmazione i 30 mila euro spesi per contribuire ad un paio di concerti (De Gregori e Alice, estate 2021) a pagamento al Teatro Greco, che – così come pensati – sembrano piuttosto un buon contributo all’iniziativa imprenditoriale di chi organizza i tour degli artisti nazionali che un investimento per un programma culturale rivolto alla città e alla sua crescita artistica e musicale.

Un Teatro Comunale a corto di autorizzazioni, per il quale l’Amministrazione comunale non ha mai adeguatamente chiarito quanti siano i posti a sedere effettivamente disponibili in base al sistema antincendio. Nessuna programmazione rintracciabile on line, nessun sito internet del “Massimo”. Di contro, visitate i siti dedicati ai teatri della città di Pesaro e fate semplicemente il paragone.

“Civico4” dedica all’Amministrazione comunale le parole di Claudio Abbado, grande direttore d’orchestra del nostro Paese: “Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, ad essere ascoltati”. Riteniamo possa essere un grande insegnamento per il prosieguo dei percorsi politici dell’attuale classe dirigente della città, cui è mancato il più grande degli insegnamenti che la musica possa offrire alla maturità di una persona attraverso una formazione garantita e nutrita da istituzioni lungimiranti: ascoltare ed essere ascoltati.