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CHIUSURA DEL CCR DI ARENAURA, MANCATI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO

2022-03-06 23:00

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CHIUSURA DEL CCR DI ARENAURA, MANCATI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO

Da oltre cinque mesi il CCR di contrada Arenaura è stato chiuso, prima con la motivazione dell’emergenza rifiuti, poi con quella della necessità di opere di ade

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CHIUSURA DEL CCR DI ARENAURA, MANCATI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO, NUOVI CCR COLLEGATI AL MEDIO TERMINE, ASSENZA DI CONTROLLI E SANZIONI SUL TERRITORIO, TOLLERANZA DEL DISASTRO AMBIENTALE IN CORSO: IL CASO DELL’AREA TRA LAGANELLI E LA FONTE CIANE (COMUNICATO STAMPA).

Da oltre cinque mesi il CCR di contrada Arenaura è stato chiuso, prima con la motivazione dell’emergenza rifiuti, poi con quella della necessità di opere di adeguamento, non meglio specificate fino all’avviso di garanzia che ha raggiunto il primo cittadino e che ha permesso all’opinione pubblica di comprendere meglio dell’esistenza di criticità relative all’autorizzazione ambientale e dell’assenza di un disoleatore per pulire le acque piovane che passavano sui rifiuti abbancati, prima di finire nella rete pubblica.

La gestione carente e inadeguata del CCR di contrada Arenaura si associa, purtroppo, alla pessima gestione delle risorse economiche del Comune, utilizzate da parte dell’Amministrazione comunale per spese di carattere superfluo (concerti, murales, dossier culturali, arredo urbano), con la conseguenza che gli investimenti urgenti in campo ambientale per l’apertura di nuovi CCR a beneficio della cittadinanza sono finiti in un emendamento del dirigente Gaetano Brex al recente Piano Triennale delle Opere Pubbliche, relativo all’inserimento di tre nuovi CCR (traversa La Pizzuta, via Monsignor Gozzo e via Don Luigi Sturzo) per la cifra complessiva di 1 milione e 800 mila euro a valere sui fondi del PNRR.

Tutte cose che vedremo, forse, nel medio termine. Mentre la città puzza maledettamente e se è in grado di candidarsi a capitale di un modello culturale di riferimento, senz’altro è quello dell’indifferenza della sua classe dirigente, che non controlla, che non sanziona, che non rispetta il territorio e l’ambiente, che si attarda in proclami vuoti di contenuto, mentre nei fatti tollera l’indiscriminata violenza inferta all’ambiente dal moltiplicarsi di discariche a cielo aperto di rifiuti, veri e propri “CCR” abusivi sparsi sul territorio.

Insufficiente un solo CCR in contrada Targia e maldestra un’Amministrazione comunale che, con tale gestione, presta indirettamente il fianco alla crescita di un mercato abusivo di realtà che si potrebbero prestare al ritiro di ingombranti a casa degli utenti per poi scaricarli in giro per il territorio.

Questa molle e insufficiente gestione della raccolta dei rifiuti e del conferimento in discarica si appalesa in questi giorni in maniera devastante e disarmante lungo la “trazzera” che dalla strada Laganelli, appena un paio di chilometri dopo il CCR di Arenaura, conduce fino alla fonte Ciane.

Lungo il percorso attraversato dagli appassionati di mountain bike e di un ambiente sano, si accumula in realtà ogni tipo di rifiuto, come mostrano le immagini e il video con cui documentiamo ciò che solo l’Amministrazione comunale finge ancora di non vedere, pur nel pieno di una delle aree naturalisticamente più importanti della nostra città. “Civico4”, su sollecitazione di numerosi concittadini, ha effettuato, così come potrebbe fare l’attuale Amministrazione comunale, un sopralluogo sul posto per documentare la presenza massiccia di cumuli di immondizia, materiale inerte, scarto di lavori edili, mobili di arredamento, pneumatici usati, frigoriferi vecchi, apparecchi televisivi, lastre di ethernit. Un paesaggio spettrale del quale si chiede, al rientro dall’audizione per la candidatura a capitale italiana della cultura, l’immediata pulizia e i ripristino delle condizioni igienico-sanitarie.

Si tratta – ricorda “Civico4” – di un’area di grande interesse naturalistico e paesaggistico al punto da accogliere numerose strutture ricettive e la stessa superficie che ospita attività di paracadutismo e di trasporto turistico in elicottero. Un “bel vedere”, quello che si mostra agli avventori, che rappresenta la peggiore cartolina con cui una città potrebbe immaginare di accogliere i propri visitatori.